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GLI ARTISTI AL SERVIZIO DELLA CONTRORIFORMA

La Roma Barocca

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Il grande spettacolo dell’arte, così si può definire il Barocco, stile che si
sviluppa in Europa nel XVII secolo. La risposta cattolica al pauperismo professato
dai riformisti di Lutero. Le opere del Barocco meravigliano per le loro grandi dimensioni e il coinvolgimento che sanno suscitare. Roma è la città più rappresentativa di questo stile, di cui conserva testimonianze grandiose.

Nel fasto e nell’illusionismo barocco i Gesuiti, braccio militante al servizio del Papa, non tardano a riconoscere il linguaggio più adatto ai loro programmi di celebrazione dogmatica e propaganda dottrinale. La nostra passeggiata nei luoghi della controriforma inizia a Sant’Ignazio di Loyola, caratterizzata dallo straordinario ed immenso affresco di Andrea Pozzo, che sembra sfondare il soffitto nell’illusione mirabilmente riuscita di una chiesa virtuale, poggiata sopra quella vera. Inoltre Pozzo, con una emozionante arditezza prospettica, dipinge nella chiesa una finta cupola con l’alto tamburo sorretto da colonne.

 

Ci sposteremo poi alla chiesa madre dell’Ordine, il Gesù, dove si conserva la tomba del fondatore: sant’Ignazio di Loyola. La sua straordinaria ricchezza artistica ne fa uno dei monumenti più visitati di Roma e un capitolo importante nella storia dell’arte. Eccezionale è la volta della chiesa, affrescata con il Trionfo del nome di Gesù: grandioso, movimentato e luminosissimo affresco eseguito con straordinario effetto di prospettiva aerea da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio.

 

L’Insula dei Gesuiti

Affinità e divergenze tra due grandi artisti che hanno disegnato il volto della Roma del ‘600: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Spesso definiti “due geni rivali”, Bernini e Borromini, due uomini dalla personalità estremamente diversa, hanno saputo con le loro opere soddisfare esigenti committenze, pur rivendicando sempre la libertà dell’artista di esprimere il bello assoluto secondo la propria concezione dell’arte. Durante il percorso avremo modo di conoscere da vicino opere di ineguagliabile valore artistico e spirituale come l’Estasi di Santa Teresa nella chiesa di Santa Maria della Vittoria o di carattere ornamentale e utilitaristico della Fontana del Tritone a Piazza Navona e la Fontana delle Api. In via delle Quattro Fontane la facciata di Palazzo Barberini ci permetterà un primo confronto tra i due artisti, mentre a S. Carlino alle Quattro Fontane, interamente dovuta a Borromini, e a Sant’Andrea al Quirinale, del Bernini, potremo apprezzare le innovazioni sperimentate nella loro ricerca artistica.

 

Bernini e Borromini: due geni a confronto

Il superamento dei valori Manieristi avvenne tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento grazie alla folgorante apparizione di tre pittori: Annibale Carracci, Paul Rubens e Michelangelo Merisi detto Caravaggio. L’artista che meglio rappresentò gli ideali del  realismo (o naturalismo) fu indubbiamente il Merisi, che giunse a Roma ancora adolescente, verso il 1589. L’ambiente pittorico in cui egli venne introdotto fu quello del tardo-manierismo, dominato dalle figure degli Zuccari e del Cavalier d’Arpino, che invano tentarono di restituire vigore e freschezza ad un linguaggio ormai abbondantemente ricalcato. E’ proprio contro questo Manierismo svuotato di contenuto ed in fase di esaurimento, che s’impone l’opera innovatrice di Caravaggio. In opposizione all’ideale umanistico che per secoli si era vòlto a creare il mito della figura umana, presentandola nella sua luce migliore, il Caravaggio guarda agli uomini e alle cose  con occhi disincantati, e rivolge il suo interesse critico verso la funzione che la luce svolge nel caratterizzare volume, forme e colori. Non ancora ventenne, questo prodigioso artista ha già scatenato nella Roma conservatrice una vera rivoluzione. Il “maestro della luce” ha regalato a Roma preziose testimonianze della sua genialità. Con il nostro tour  ripercorreremo vita, curiosità e capolavori di un artista non comune, che con il suo irruento carattere e la sua inquietudine è divenuto emblema dell’artista “maledetto” di tutti i tempi.

 

Il tour comprende la visita a santa Maria del Popolo dove avremo modo di ammirare nella Cappella Cerasi, due importanti quadri raffiguranti la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro, la chiesa di Sant’Agostino dove è ospitata la malinconica Madonna dei Pellegrini. Infine, come ultima tappa del nostro tour, si visiterà la Chiesa nazionale di Francia, San Luigi dei Francesi, che custodisce nella Cappella Contarelli tre delle più belle opere del Caravaggio: Vocazione di San Matteo, San Matteo e l’Angelo e il Martirio di San Matteo.

 

 

Su richiesta il percorso può essere integrato con la visita in uno dei musei in cui si conservano gli altri capolavori del Maestro: Villa Borghese (Bacchino Malato, Davide con la testa di Golia, Giovane con canestra di frutta, Madonna dei Palafrenieri, San Girolamo), Galleria Doria Pamphili (Riposo durante la fuga in Egitto, Maddalena Penitente), Palazzo Barberini (Narciso, Giuditta e Oloferne). Su prenotazione e disponibilità.

 

Caravaggio… che a “Roma fa cose meravigliose”

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